Hospitality e Covid-19: la tendenza dei Family-Office

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Oggi più che mai gli hotel devono affrontare enormi sfide, come quella chiamata Covid-19. Eppure, anche dai momenti più difficili possono presentarsi opportunità interessanti, lo sanno bene gli investitori che stanno monitorando con attenzione le condizioni del mercato alberghiero per cogliere operazioni “adeguate”.

Dando uno sguardo ai profili più vicini alla sfera d’azione di World Capital, come i Family-Office, notiamo che la prima area su cui la maggior parte delle famiglie si è concentrata è stata quella dei portafogli azionari, esaminando la loro allocazione e, ancora una volta, identificando le opportunità in cui poter beneficiare delle turbolenze del mercato.

Su cosa ci si focalizza?

Si punta su un’attenta selezione per avere un mix di titoli con rating diversi e ottenere un migliore rendimento del portafoglio.

Le famiglie infatti stanno esplorando attivamente le opportunità che possono rendersi disponibili a causa della pandemia con l’obiettivo principale che sembra essere proprio l’ospitalità.

Questi tipi di investimenti aumenteranno nel tempo. L’asset di qualità e gestito bene garantisce una tranquillità superiore che trarrà beneficio dal ritorno alla normalità.

Da dove proviene la ricchezza dei Famili-Office?

Il 70% della ricchezza di una famiglia proviene dalla seconda generazione e il 90% dalla terza generazione più orientata ad investimenti in ospitalità sostenibile e innovativa. Tuttavia, fino a quando i rendimenti non potranno corrispondere ad un investimento a ritorno ponderato per il rischio, la quantità di capitale investita dai family office rimarrà bassa, meno del 5% del proprio capitale.

Cosa accadrà in futuro?

Cosa succederà nei prossimi mesi dipenderà fondamentalmente dal decorso del virus e dall’impatto di un’eventuale seconda ondata della pandemia.

Bulgaria, Estonia, Lituania, Spagna, Turchia e Belgio vivono una seconda ondata di contagi e l’impatto sulle cancellazioni delle prenotazioni negli alberghi è significativo.

L’Italia, invece, ad inizio agosto si è avviata verso la riapertura del 70% delle strutture alberghiere con un’occupazione media del 34% circa.

Se non si hanno certezze su cosa accadrà dopo l’estate, alcuni fatti risultano piuttosto nitidi:

  • I controlli sui flussi e sugli spostamenti delle persone continueranno;
  • il fatturato potenziale alberghiero è sulla carta ancora molto limitato;
  • è prevedibile un ritorno della domanda delle imprese domestiche, ma è al momento improbabile quello internazionale e dei gruppi;
  • la maggior parte degli hotel si stanno lentamente avviando alla riapertura;
  • il nuovo lusso è rappresentato dalla “sicurezza”.

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Simona Giuliano

Affascinata dalla comunicazione in ogni sua forma, nonché sfumatura e fedele sostenitrice di qualsivoglia media, soprattutto se digitale. Con il costante scopo di dar Voce e rendere Dinamico l’Immobile!

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