Bonus affitto 2020: cos’è e chi può richiederlo?

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Qualche giorno fa sono state rese note le istruzioni per richiedere il bonus affitto relativo ai mesi di marzo, aprile e maggio 2020, al fine di aiutare le imprese impattate dagli effetti della pandemia Covid-19.

Le istruzioni sono state fornite dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 14/E del 6 giugno 2020, contenente tutti i chiarimenti sul credito d’imposta introdotto dal decreto Rilancio.

L’utilizzo del credito d’imposta è subordinato all’effettivo pagamento del canone di locazione.
Il bonus è già utilizzabile in F24 e nel modello di pagamento sarà necessario indicare il codice tributo 6920.

Cos’è il Bonus affitto 2020?

Il bonus affitto 2020 è un credito d’imposta del 60% del canone mensile per la locazione, il leasing o la concessione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento di attività industriali, commerciali, artigianali, agricole.

Potranno dunque beneficiare del bonus tutti gli affittuari degli immobili utilizzati per l’esercizio della propria attività, non solo i titolari di contratti di locazione di immobili C\1.

L’importo da prendere come riferimento è quello versato nel periodo d’imposta 2020 per ciascuno dei mesi di marzo, aprile e maggio.

Chi può richiedere il bonus?

Il bonus affitto 2020 spetta a:

  • Imprenditori individuali, SNC, SAS;
  • Soggetti iRES;
  • Enti non commerciali;
  • Professionisti;
  • Studi associati.

Possono richiedere il credito d’imposta anche le strutture alberghiere e agrituristiche, oltre alle imprese agricole.

Lo stesso vale per i contribuenti forfettari e per gli enti non commerciali compresi quelli del terzo settore, relativamente al canone di locazione di immobili ad uso non abitativo destinati allo svolgimento dell’attività istituzionale.

Quali sono le condizioni per richiedere il bonus?

Per accedere al bonus affitto 2020 occorre che i ricavi o i compensi dell’attività per il 2019 non siano superiori a 5 milioni di euro, inoltre l’attività deve aver registrato una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 50% nel mese di riferimento, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La condizione relativa al calo del fatturato si applica esclusivamente ai locatari esercenti attività economica. Per gli enti non commerciali, invece, non è prevista tale verifica con riferimento all’attività istituzionale.

Le attività alberghiere o agrituristiche possono beneficiare del credito d’imposta a prescindere dai ricavi o compensi registrati nell’anno d’imposta precedente.

Per i contratti di servizi a prestazioni complesse o di affitto d’azienda, il bonus è invece del 30%.

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Simona Giuliano

Affascinata dalla comunicazione in ogni sua forma, nonché sfumatura e fedele sostenitrice di qualsivoglia media, soprattutto se digitale. Con il costante scopo di dar Voce e rendere Dinamico l’Immobile!

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